Il viaggio a Reims


Informazioni Generali


GeneroOpera . Dramma GiocosoLinguaItalianoAnno della Prima1825PrologoAtti1

Trama


Madama Cortese, proprietaria dell’albergo termale “Il Giglio d’Oro”, a Plombières, invita gli inservienti a occuparsi con solerzia dei preparativi per il viaggio a Reims che gli ospiti si apprestano a compiere, la sera del giorno stesso, per assistere all’incoronazione del nuovo re, Carlo X, che avrà luogo – come è tradizione – in quella città. Dopo che Don Prudenzio, il medico dell’albergo, ha esaminato con cura le colazioni preparate per gli ospiti, per verificarne la conformità alle proprie indicazioni, e Madama Cortese ancora una volta ha raccomandato alla servitù di adoprarsi per il buon nome della locanda, interviene la Contessa di Folleville, graziosa parigina che «delira per le mode», amante del Cavalier Belfiore, aitante ufficiale francese. La Contessa è preoccupata perché non sono ancora giunti i suoi abiti da indossare per la grande festa. Don Luigino, cugino della Contessa di Folleville che doveva provvedere al loro ritiro, annuncia che la diligenza con gli effetti personali della nobile signora si è rovesciata, danneggiando il suo prezioso carico di scatole e cassette. A tale notizia la Contessa sviene, richiamando su di sé l’attenzione degli altri ospiti dell’albergo che cercano di rianimarla. L’arrivo di Modestina, la cameriera della Contessa, con uno scatolone che si è inaspettatamente salvato nella rovinosa caduta della carrozza, rianima l’angosciata gentildonna, che si accontenta di aver recuperato, per la festa, un prezioso cappellino. Nel frattempo, il Barone di Trombonok, ufficiale tedesco fanatico per la musica ed eletto cassiere del viaggio dagli ospiti dell’albergo, prende gli ultimi accordi con il «mastro di casa» Antonio perché provveda ai bagagli e alle eventuali necessità dei viaggiatori. Entrano in scena Don Profondo, letterato membro di varie accademie, collezionista maniaco di antichità, e Don Alvaro, Grande di Spagna, che presenta al Barone di Trombonok la Marchesa Melibea, bella vedova polacca di un generale italiano, di cui è innamorato, desiderosa di intraprendere il viaggio a Reims insieme con gli illustri membri della compagnia. L’arrivo del Conte di Libenskof, gentiluomo russo, anch’egli innamorato di Melibea, ingelosisce Don Alvaro, e la rivalità tra i due pretendenti viene espressa dichiaratamente in presenza di Melibea e di Madama Cortese, finché il canto di Corinna, improvvisatrice romana, altra ospite dell’albergo del “Giglio d’Oro”, giunge da dietro le quinte e placare gli animi accesi dai furori della gelosia. Madama Cortese è preoccupata per il ritardo di Zefirino, il corriere inviato in cerca dei cavalli per il viaggio, e riflette sul caso di amore corrisposto, ma non dichiarato, di Lord Sidney, l’ospite inglese, per Corinna. Lord Sidney sopraggiunge lamentandosi per le sue pene d’amore, e Corinna, ricevuta per mano di Don Profondo una lettera, ne legge il contenuto; rassicura Delia, orfana greca a lei cara, sulle sorti del suo Paese, e la invita ad aggiungersi alla compagnia pronta per andare a Reims. Si accorge infine dei fiori disposti nella sua camera, pegno d’amore giornaliero di Lord Sidney. Il Cavalier Belfiore, trovata sola la poetessa, tenta di conquistarla, forte delle sue provate capacità di seduttore. Don Profondo interrompe la scena deridendolo, e si appresta a compilare la lista degli oggetti di valore di proprietà dei viaggiatori, che il Barone gli aveva richiesto. Dopo un veloce scambio di battute tra Don Profondo e la Contessa di Folleville, che intuisce il corteggiamento di Corinna da parte del Cavalier Belfiore, cresce l’impazienza di partire da parte dei vari ospiti, ma l’arrivo del Barone e di Zefirino getta tutti nello sconforto: non è possibile intraprendere il viaggio perché in tutta Plombières non esistono più cavalli da noleggiare o da comprare, dato il grande numero di viaggiatori, che si stanno recando anch’essi a Reims, per la cerimonia. Risolleva lo spirito della compagnia Madama Cortese, che porge ai suoi ospiti una lettera giuntale da Parigi da parte del suo consorte, nella quale si dà notizia dei grandi festeggiamenti che si stanno preparando nella capitale in onore del re, e che lo accoglieranno al suo ritorno: un’occasione piacevolissima per consolarsi del mancato viaggio a Reims. La Contessa di Folleville offre ospitalità a tutta la compagnia nella sua casa parigina; la proposta viene accettata con entusiasmo, e si decide di partire il giorno successivo con la diligenza giornaliera per la capitale. Con parte del denaro messo insieme per il viaggio a Reims si organizzerà la sera stessa un convito aperto a tutti per festeggiare ugualmente l’incoronazione del re, e il resto si offrirà in beneficenza. Tutto si è dunque risolto, e il Barone tenta di ricomporre anche lo screzio tra il Conte di Libenskof e la Marchesa polacca, nato a causa di Don Alvaro. I due innamorati si riconciliano e la scena si apre successivamente sul giardino illuminato dell’albergo, nel quale è stata imbandita una ricca tavola. Il mastro di casa Antonio apprende da Maddalena, la governante, che il Barone, per allietare il convito, ha ingaggiato una compagnia di musicisti e danzatori ambulanti, di passaggio per quella zona, che appaiono di lì a poco dando inizio, con canti e balli, alla festa. Il Barone annuncia, come la regola impone ed è già stato concordato, una serie di brindisi negli stili musicali dei vari Paesi d’origine dei convitati, in onore del re e della famiglia reale. Viene infine richiesto da tutti i presenti, come degna conclusione della festa, un intervento poetico di Corinna. I convitati propongono dunque per l’improvvisazione della poetessa vari temi, in gran parte tratti dalla storia della Francia, tra i quali viene estratto a sorte da Melibea quello di «Carlo X, re di Francia». Dopo la celebrazione in musica di Corinna tra le acclamazioni generali al re e alla Francia, la rappresentazione si chiude con l’apoteosi della famiglia reale.


Ruoli


CorinaSoprano

Celebre improvvisatrice romana
La Marchesa MelibeaContralto

Giovine vedova, piena di grazia e di brio, pazza per le mode
Condesa de FollevilleSoprano

Giovine vedova, piena di grazia e di brio
Il Cavaliere BelfioreTenore

Giovine uffiziale francese, gaio ed elegante
Il Conte di LibenskofTenore

generale russo, innamorato della marchesa Melibea
Il Barone di TrombonokBasso

Maggiore tedesco fanatico per la musica 
Lord SydneyBasso

colonnello inglese, innamorato segretamente di Corinna 
Don ProfondoBasso

Letterato, amico di Corinna, membro di varie accademie
Don AlvaroBasso

Grande di Spagna, innamorato di Melibea
Don PrudencioBasso

Medico della casa de' bagni
Don LuiginoBaritono

Cugino della contessa di Folleville
DeliaSoprano

Giovine orfana greca protetta da Corinna
MaddalenaMezzo soprano

Nativa di Caux, governante nella casa de' bagni
ModestinaMezzo soprano

Ragazza astratta, timida e lenta, cameriera 
ZeferinoTenore

corriere 
AntonioBaritono

Mastro di casa
GelsominoTenore

Cameriere



Fonte